“A 15 giorni dalla pubblicazione della legge di bilancio 2019, contenente tra l’altro i provvedimenti in merito alla revisione del sistema previdenziale, non sono ancora state approvate dal Consiglio dei ministri le relative disposizioni attuative”. Lo dichiara in una nota la Flai Cgil. In attesa del testo definitivo del decreto, che dovrebbe essere approvato nel prossimo cdm, il sindacato sottolinea “che si tratta di un provvedimento discriminatorio verso le lavoratrici e lavoratori stagionali della nostra categoria”.
Prevedendo la norma almeno 62 anni di età e 38 di contribuzione, infatti, “ancora una volta non vengono soddisfatte le esigenze che riguardano i lavoratori che svolgono lavori discontinui, tipici della nostra categoria, sia per gli stagionali che per i lavoratori agricoli, e sono nuovamente penalizzate le donne”.
Dello stesso avviso è Antonio David di ForestaliNews che conferma l’attuale situazione a cui i lavoratori sono soggetti – E’ la pura e semplice verità, possiamo come sempre prendere atto dell’ennesimo scempio che và a colpire la categoria precaria come quella degli “stagionali Forestali” perché questo siamo attualmente. Si arriverà in pensione solamente per vecchiaia visti “i prezzi” che sono in giro e viste le situazione sempre più confuse nell’attuale governo. La cosa potrebbe cambiare se, il lavoro stagionale si convertisse in un lavoro duraturo come tutti sappiamo e vorremmo, ma il governo la pensa diversamente da noi . Così facendo si hanno lavoratori discriminati sotto tutte le forme e situazioni che portano solo scompigli e confusione a coloro che tentano di capirci qualcosa .-
Braccianti agricoli che in agricoltura sopravvivono a situazioni saltuarie, per un lavoro che è lontano da quel tempo indeterminato e che sono il motore trainante del Sud e delle campagne in genere. Peccato verrebbe da dire, ma chiunque tenti di rimediare non fà i conti con l’ortolano !